Nel 500esimo anniversario della sua
dipartita, l'Accademia culturale Castelli in Aria è orgogliosa di
presentare il Musical semi-serio sulla vita del grande Genio! Lo
spettacolo, ripercorre i punti cruciali della vita del grande Leonardo,
raccontata dalle sue opere in carne ed ossa (che magicamente prenderanno
vita sul palco), cercando di renderne di immediata e semplice
comprensione, lo spirito e l'anima che spinsero tale uomo alla sua
sconfinata ricerca del conoscere, dello scoprire e dell'inventare.
Innumerevoli sarebbero gli elogi, le parole, le lodi da destinare a messer
Leonardo, per la sua arte di scienziato, inventore, pittore, filosofo,
scultore, scrittore e matematico! Diversamente dalle mille conferenze,
dibattiti, mostre, rievocazioni storiche, pubblicazioni, sorte per
celebrare questo grande anniversario, si è cercato soprattutto di
“attualizzare” la sua vita, rievocando i sentimenti e i fatti realmente
accaduti a messer Leonardo, esprimendoli quindi come sentimenti e fatti
sempre ricorrenti, cioè appartenenti a qualsiasi epoca storica, quindi
eterni, universali. Lo spettacolo risulta quindi molto frizzante e vivace,
grazie soprattutto alla musica pop contemporanea a volte decisamente “a
sorpresa”, che ne favorisce la comicità e il colpo di scena assicurato!
15
aprile 1452, ore 3 del mattino
Sabato 15 Aprile 1452, nasce Leonardo nel borgo di Anchiano, frazione di
Vinci.
La madre Caterina, di umili origini, è costretta a cedere il neonato alla
ricca famiglia dei Notai da Vinci. Tale bimbo infatti, nato da una
relazione segreta, non verrà mai riconosciuto legittimo dal padre Piero,
sebbene venga cresciuto dal nonno Antonio da Vinci e dallo zio paterno.
Il padre Piero, sposerà in seguito madonna Albiera Amadori, da cui poi
avrà altri 5 figli.
Leonardo
adolescente
Leonardo, cresciuto nelle campagne di Anchiano, all'età di 16 anni lascia
il suo piccolo paese per recarsi a Firenze, dove studierà le arti a lui
destinate.
Leonardo a
Firenze, nella bottega del Verrocchio
Il padre Piero lo presenta all' artista Andrea del Verrocchio, la cui
bottega d'arte era una delle più importanti della Firenze rinascimentale.
Nella bottega del maestro Verrocchio, Leonardo conosce il Botticelli, il
Perugino, il Ghirlandaio ed altri giovani artisti talentuosi che
passeranno alla storia.
Diatriba col
Verrocchio
Il Verrocchio capisce ben presto di trovarsi di fronte ad un genio raro e
fuori dal comune, per cui lo prende sotto le sue ali in maniera paterna ed
affettuosa, confidandogli tutti i suoi più ambiziosi progetti, come la
costruzione della sfera di rame da collocare sopra la cupola del
Brunelleschi, a Santa Maria del Fiore di Firenze.
Ma la troppa bravura di Leonardo, un giorno indispone il Verrocchio al
punto di arrabbiarsi quando si rende conto che l’allievo Leonardo, aveva
superato il maestro! Tale lite, si racconta, si sia verificata quando,
nell'opera del “Battesimo di Cristo”, Leonardo dipinse l'angelo raffinato
ed elegante di sinistra, mentre il Verrocchio aveva dipinto quello di
destra, in maniera più grossolana. Così Leonardo viene cacciato dalla sua
bottega. Inoltre, tanti problemi sorgono anche per il fatto che gli
allievi di tale bottega, vengono accusati e coinvolti in processi per
sodomia. Tra questi c’è anche Leonardo, processato per ben due volte! Ma
le accuse in entrambi i casi verranno archiviate, probabilmente per
l'influenza di Lorenzo de Medici.
Ginevra
Benci (ritratto a tempera e olio,1474)
Uno dei primi ritratti eseguiti da Leonardo, è quello di Ginevra Benci,
nobildonna 17 enne, figlia del ricco banchiere Amerigo Benci. Lorenzo il
Magnifico, la descrive come una delle donne più colte della Firenze
rinascimentale. Nel suo ritratto è nascosto (per paronomasia) il suo nome
Ginevra, (il ginepro). Inoltre compare il suo motto (virtutem forma
decorat) che nasconde in realtà la triste storia della sua vita, costretta
a rinunciare al suo grande amore per sposare un vedovo anziano. (Secondo
un recente studio si possono anagrammare le tre parole costruendo ben 50
frasi che raccontano in sequenza la sua vita!)
Firenze 26
aprile 1478 : Congiura dei Pazzi, Leonardo va a Milano
Giuliano de Medici viene ucciso, Lorenzo è ferito gravemente. Leonardo
deve lasciare la città in tumulto e si reca così a Milano, ospite di
Ludovico Sforza, il Moro.
Famoso e curioso è l'omaggio che Leonardo fa a Ludovico: una lira musicale
a forma di teschio di cavallo. Leonardo esibisce a Ludovico il Moro il suo
curriculum: pare che tale documento sia stato il primo curriculum scritto
della storia ad essere presentato ad un mecenate per garantirsi un lavoro
ben retribuito a corte!
1490 “Festa
del Paradiso”
Spettacolo teatrale ingegnoso e ricco di effetti speciali che Leonardo
realizza in occasione delle nozze tra Gian Galeazzo Maria Sforza e
Isabella d'Aragona: si trattava di una macchina teatrale mobile e
musicale, che occupava l'intera sala verde del castello sforzesco.
Cecilia
Gallerani, la “Dama con l'ermellino” (ritratto ad olio,1488-90)
Nobildonna, a 13 anni diventa l'amante di Ludovico il Moro, da cui ebbe
anche un figlio (Cesare Sforza). Fu moglie del conte Ludovico Carminati de
Brambilla.
Donna molto colta, canto e scrittura erano i suoi talenti principali.
Quando nacque suo figlio illegittimo Cesare, venne allontanata da corte
(si rifugiò a Mantova ospite di Isabella d'Este) e ricevette in regalo
come “buona uscita” molti beni, tra cui il palazzo Carmagnola, dove grazie
a lei verrà istituito uno dei primi circoli letterari con la moda
della conversazione e dei giochi di società. Si ritiene che l'ermellino
dipinto nel ritratto, rappresenti il nobile casato dei Gallerani, da galè
(greco) appunto “ermellino”.
Lucrezia
Crivelli, la “ Belle Ferronnière” (ritratto ad olio, 1497)
Dama di compagnia di Beatrice d'Este, moglie di Ludovico il Moro. Lucrezia
divenne l'amante del Moro e nel 1497 gli diede un figlio illegittimo,
Giovanni Paolo.
Il Musico
(ritratto ad olio, 1485)
Non si sa chi sia, forse Gian Galeazzo Visconti, o Ludovico il Moro, o
Franchino Gaffurio, maestro di cappella del duomo di Milano, o il
compositore fiammingo Josquin Desprez, attivissimo a Milano al
tempo di Leonardo.
l'Uomo di
Vitruvio (disegno a penna e inchiostro su carta,1490)
Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano,
dimostra come esso possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure
perfette del cerchio, che rappresenta il cielo e la perfezione divina, e
del quadrato, che simboleggia la terra. Elaborato dal trattato latino “de
Archittectura” di Vitruvio (Marco Vitruvio Pollione, architetto I sec.
a.C.) tradotto dall'amico Francesco di Giorgio Martini, in quanto Leonardo
non conosceva tale lingua (per questa sua carenza Leonardo si autodefiniva
spesso Omo sanza lettere!).
Attraverso il suo bagaglio di conoscenze d'anatomia, ottica e geometria,
Leonardo arricchì l'intuizione vitruviana, arrivando a un modello
proporzionale che rappresentava il più alto segno dell'armonia divina
“colta e condivisa dall'arte suprema del saper vedere”.
Il Cenacolo:
refettorio di Santa Maria delle Grazie (pittura mista a secco,1494-97)
Fu commissionato da Ludovico il Moro.
E' considerato “Patrimonio dell'umanità” riconosciuto dall'UNESCO
Frate
Luca Bartolomeo de Pacioli
Frate francescano matematico ed economista, autore di varie opere tra cui
“la Divina proportione”. Una delle menti più brillanti del rinascimento:
studiò con Piero della Francesca, fu amico del Bramante e maestro di
Leonardo.
Riconosciuto come il fondatore della ragioneria.
Isabella
d'Este, marchesa di Mantova (ritr. a carboncino e pastello su carta,
1500)
Fu una delle donne più autorevoli del rinascimento, mecenate delle arti e
capofila della moda il cui innovativo stile di vestire venne copiato dalle
donne in tutta Italia e persino alla corte francese
Viaggi di
Leonardo
Da Mantova, a Venezia… poi nel 1501 torna a Firenze dove, stabilitosi nel
Convento dell'Annunziata, esegue su cartone “la Vergine, S. Anna e il
bambino con l' agnello” e “la Madonna dei fusi”… poi in Romagna a servizio
di Cesare Borgia… poi nel 1503 torna a Firenze…
Palazzo
Vecchio “Battaglia di Anghiari”
Proprio qui a Firenze, nella sala del Palazzo Vecchio, gli fu richiesto di
eseguire la famosa “Battaglia di Anghiari”, in competizione con
Michelangelo che stava eseguendo la “battaglia di Cascina” nella
stessa sala. L’ opera di Leonardo, per un suo errore di tecnica pittorica,
in quanto aveva voluto sperimentare la procedura dell’encausto descritta
da Plinio il Vecchio, non fu nemmeno terminata (restano solo i cartoni nei
disegni della Tavola Doria)
In seguito entrambe vennero distrutte o coperte definitivamente dal Vasari
nel 1563.
San Girolamo
penitente (olio su tavola, 1480)
Opera incompiuta conservata ai Musei Vaticani, dopo un lungo peregrinare
avventuroso e ridicolo di spostamenti!
La Gioconda
(ritratto ad olio su tavola, 1503-4)
Tante sono ancora oggi le ipotesi sul mistero dell'identità della
Gioconda.
Secondo il Vasari, fu Francesco del Giocondo, ricco mercante fiorentino, a
commissionare a Leonardo il ritratto di sua moglie Lisa Gherardini. A tale
quadro Leonardo lavorerà per oltre 10 anni, apportandovi sempre modifiche,
lo porterà in tutti i suoi viaggi e sarà con lui fino alla sua morte ad
Amboise, dove, molto probabilmente, il re Francesco I l' acquistò
dall’allievo ed erede Giacomo Caprotti.
9
luglio 1504 Muore Piero da Vinci, padre di Leonardo.
Egli cadde nello sconforto, in quanto aveva sperato fino alla fine di
essere riconosciuto dal padre come figlio legittimo, al pari degli altri
suoi 10 fratelli.
1513
Soggiorno in Vaticano
In seguito, dopo un breve soggiorno a Milano a servizio dei francesi, nel
1513, Leonardo viene convocato a Roma da Giuliano de Medici, il fratello
del Papa neo eletto Leone X.
In Vaticano, Leonardo resterà per 3 anni, dove, insieme a Raffaello e
Michelangelo, lavorerà alla fabbrica di San Pietro. Qui realizzerà anche
il suo robot meccanico a forma di leone, dono che il Papa Leone X porterà
a Francesco I re di Francia.
1515 Leonardo si reca a Bologna
A Bologna Leonardo dimora nel palazzo Felicini, (in via Galliera) al
seguito di Giuliano de Medici che era in città per incontrare Francesco I
re di Francia e il Papa Leone X. In tale occasione Leonardo consce il re
Francesco I che, restando affascinato dal suo genio, lo invita a seguirlo
in Francia.
1516 morte di
Papa Leone X, soggiorno in Francia
Dopo la morte del Papa, Leonardo allora accetta volentieri l'invito del re
e verrà così ospitato nel castello di Clos-Lucè, a Cloux, dove vivrà gli
ultimi tre anni della sua vita, insieme ad alcuni suoi allievi. Porterà
con sé le tre opere a cui era particolarmente affezionato: la Gioconda,
S.Anna e San Giovanni Battista.
23 aprile
1519
Leonardo, sempre più stanco e malato, capisce che è arrivato il suo
momento, per cui detta al notaio Guglielmo Boreau le sue ultime volontà.
Lascia molto a coloro che lo hanno amato, agli amici fedeli poveri o
ricchi indistintamente. Soprattutto favorisce il suo devoto e fedelissimo
amico pittore Francesco Melzi, suo allievo prediletto, che gli resterà
accanto fino alla morte. A Francesco Melzi lascerà tutti i disegni e i
manoscritti scientifici che costui terrà con sé fino alla sua morte, nel
1568. L’ultimo desiderio di Leonardo è quello di essere sepolto nella
chiesa di S. Florentin, in ricordo, almeno nel nome, della sua amata ma,
purtroppo mai più rivista, Firenze.
2 maggio
1519: morte di Leonardo
Fu sepolto nella chiesa di San Florentin, ma 50 anni dopo, la
cappella e la tomba vennero violate a causa delle lotte religiose tra
cattolici ed ugonotti, per cui le sue spoglie andarono disperse. Tale
chiesa venne distrutta completamente nel 1808.
Nel 1874 nella cappella di Saint-Hubert ad Amboise, vennero trovati dei
resti di ossa di un grande scheletro, insieme ad alcuni frammenti di una
pietra recante la scritta “LEO…INC…EO…DUS VINC...” Si suppose quindi
si trattasse di Leonardo, a causa della sua imponente e alta statura. Ma
alla fine, tali ossa scomparvero probabilmente in una fossa comune, a 300
metri dalla cappella.
Quindi l’attuale lapide coprirebbe una tomba in realtà vuota.