Un Castello a Colori
Il Conte Cesare Mattei e la sua Rocchetta
canzoni e sintesi degli eventi
I CINNI DI RIOLA: Il ricordo del Conte Cesare Mattei, quale personaggio
fantasti- co e quasi magico, permane ancora oggi nella mente dei bambini
di Riola, come allora...
IL PROF. PAOLO COSTA: La formazione culturale di Cesare fu determinante
nella scelta dello studio e scoperta della sua Nuova Scienza. Il prof
Paolo Costa, all'epoca negativamente considerato ed esiliato dal Papa, in
quanto agnostico, fu quindi determinante nella formazione della sua
eclettica personalità. Tra i compagni di studi di Cesare, ricordiamo
Marco Minghetti, Rodolfo Audinot e Giulio Donati.
IL CIRCOLO DI CORNELIA MARTINETTI: Nella Bologna ottocentesca, i giovani
rampolli intellettuali erano soliti frequentare i più prestigiosi salotti
letterari, dove gli incontri con le celebrità artistiche dell'epoca,
certo non mancavano: famoso era quello di Cornelia, moglie dell'ingegnere
Martinetti, a cui Bologna deve tanto per cultura e opere, come la
realizzazione della strada Porrettana e la costruzione della Montagnola.
Anche Ugo Foscolo e Fryderyc Chopin, si trovarono a passare da qui...
L'ONESTA COSCIENZA DEL PUBBLICO BENE: Dopo una carriera pubblica e
politica densa e importante, Cesare capì di non essere adatto a cedere a
compromessi tutta la vita. Così il 15 ottobre del 1848, dopo la morte
misteriosa di un politico suo amico, decise definitivamente di ritirarsi
da quel mondo che non gli apparteneva piu', per dedicarsi allo studio
della sua Nuova Scienza.
E' L'ORA DI ANDARE: ...il ricordo della madre morente fu la sua guida e
motivazione nel perseguire il suo scopo: liberare l'umanità dalle
sofferenze trovando il rimedio alle malattie.
GRANDIOSO, BIZZARRO E PITTORESCO: Cesare iniziò la
costruzione del suo insolito castello il 5 novembre del 1850. Commissionò
il progetto e la direzione del cantiere al pittore Giulio Ferrari,
facendogli promettere che non avrebbe mai rivelato a nessuno il disegno
dell'edificazione: anzi, ogni giorno il castello sarebbe dovuto crescere
in modo grandioso, bizzarro, pittoresco... per incutere mistero, magia e
per avere già di per sé, un effetto quasi terapeutico a chiunque fosse
venuto per gua- rire dalla malattia.
LA VISIONE: Cesare confida al pittore Giulio di essere stato “illuminato”:
gli apparve, in una stanza del castello, la Nuova Scienza, la sua
Elettromeopatia, che scacciava e trionfava sulla Vecchia Scienza,
l'Allopatia. Tale stanza verrà chiamata dal conte la “Stanza della
Visione”
ALLA CORTE DEL CONTE: Spaccato di vita quotidiana a corte, in cui
compaiono i vari dipendenti, abitanti e frequentatori del castello: la
governante Giulia, la bimba Ninetta figlia di costei, gli interpreti, i
dottori, i contabili, la cameriera Agrippina... Cesare amava circondarsi
di allegria, feste e eventi mondani, eleggendo addirittura, come suo
personale giullare, un certo Serafino, un poveraccio (detto appunto
“rana”) analfabeta ma bravissimo nel recitare “zirudele” buffe e argute!
MARTEDI, GIOVEDI, SABATO..E DOMENICA!: ...e certo, si dice, che Cesare,
non si facesse mancare divertimenti di ogni genere: addirittura
soprannominando tali “intrattenimenti” coi giorni della settimana!
L' ELETTROMEOPATIA: Cesare illustra a grandi linee, il concetto e il
contenuto dei suoi prodotti elettromeopatici, e le malattie in grado di
curare.
L'INIZIO DEL DELIRIO: dopo tanti anni di successo, clamore e fama per i
suoi rimedi elettromeopatici, che venivano spediti e divulgati in tutto il
mondo, come per tutte le menti geniali, lentamente la malattia mentale si
impadronì di Cesare: un lento delirio di persecuzione lo faceva
sprofondare sempre di più nel suo baratro delirante... fino ad arrivare a
sospettare di tutto e di tutti, di essere circondato solo da nemici che lo
volevano eliminare per impossessarsi delle sue formule e del segreto
dell'elettromeopatia. A cominciare dalla nuora Sofia Condescu, e poi Marco
Minghetti, e poi suo nipote Luigi, e poi Giulio Donati.. addirittura si
convinse di un incidente ferroviario alla Carbona messo in atto per
eliminarlo!
IL VELENO NEL CAFFE’: il 24 agosto del 1894, Cesare si convinse del
tentativo di avvelenamento da parte della nuora..e cominciò a modificare
infinite volte il suo testamento e i nomi dei destinatari del suo
segreto...
IL CASO AGRIPPINA: Il 3 aprile 1896, Cesare morì. Continuarono per anni
le dispute sulla questione dell’eredità. Soprattutto Agrippina, si fece
avanti rivendicando addirittura la paternità del conte di sua figlia
Maria e l'8 giugno del 1898, si recò appunto dal notaio Alfonso
Calandrelli.
...POI DI ME SI SCORDERANNO: ma, chi fu in realtà Cesare Mattei? ognuno
dia l'interpretazione che preferisce! Di sicuro tutto quello che fece, fu
fatto rispettando una sorta di Fede, di Scienza e di Amore , come ci
raccontano i tre personaggi for- se piu' significativi e presenti nella
sua intensa e originalissima vita, dedicata al bene e alla salute
dell'umanità.