Un Castello a Colori
il conte Cesare Mattei e la sua Rocchetta

Ci sono luoghi che non solo HANNO ma SONO una storia.


E una storia non la puoi raccontare perché la cambieresti. Puoi solo dare gli elementi perché ognuno la possa vivere...

C’è un castello grandioso, bizzarro e pittoresco, che da un’irta rupe domina il paese di Riola, dove il Reno si incontra col Limentra.

Qui è ambientata la nostra storia ottocentesca che narra del conte Cesare Mattei, personaggio misterioso e affascinante, ideatore di un pensiero nuovo rispetto alla medicina ufficiale dell’epoca: la Scienza Nuova, l’Elettromeopatia, con la quale, si dice, egli riuscì a guarire migliaia di persone in tutta Europa.

La Rocchetta Mattei, detta “il castello a colori”, all’attento occhio del visitatore riflette ancora oggi la personalità del conte e lo spettatore che vorrà viaggiare nel tempo attraverso la visione di questo spettacolo, potrà ascoltare fatti e aneddoti direttamente raccontati dai personaggi che lo conobbero.

“Ma chi fu in realtà il conte Cesare Mattei?...”

canzoni e sintesi degli eventi


I CINNI DI RIOLA: Il ricordo del Conte Cesare Mattei, quale personaggio fantasti- co e quasi magico, permane ancora oggi nella mente dei bambini di Riola, come allora...


IL PROF. PAOLO COSTA: La formazione culturale di Cesare fu determinante nella scelta dello studio e scoperta della sua Nuova Scienza. Il prof Paolo Costa, all'epoca negativamente considerato ed esiliato dal Papa, in quanto agnostico, fu quindi determinante nella formazione della sua eclettica personalità. Tra i compagni di studi di Cesare, ricordiamo Marco Minghetti, Rodolfo Audinot e Giulio Donati.


IL CIRCOLO DI CORNELIA MARTINETTI: Nella Bologna ottocentesca, i giovani rampolli intellettuali erano soliti frequentare i più prestigiosi salotti letterari, dove gli incontri con le celebrità artistiche dell'epoca, certo non mancavano: famoso era quello di Cornelia, moglie dell'ingegnere Martinetti, a cui Bologna deve tanto per cultura e opere, come la realizzazione della strada Porrettana e la costruzione della Montagnola. Anche Ugo Foscolo e Fryderyc Chopin, si trovarono a passare da qui...


L'ONESTA COSCIENZA DEL PUBBLICO BENE: Dopo una carriera pubblica e politica densa e importante, Cesare capì di non essere adatto a cedere a compromessi tutta la vita. Così il 15 ottobre del 1848, dopo la morte misteriosa di un politico suo amico, decise definitivamente di ritirarsi da quel mondo che non gli apparteneva piu', per dedicarsi allo studio della sua Nuova Scienza.


E' L'ORA DI ANDARE: ...il ricordo della madre morente fu la sua guida e motivazione nel perseguire il suo scopo: liberare l'umanità dalle sofferenze trovando il rimedio alle malattie.

GRANDIOSO, BIZZARRO E PITTORESCO: Cesare iniziò la costruzione del suo insolito castello il 5 novembre del 1850. Commissionò il progetto e la direzione del cantiere al pittore Giulio Ferrari, facendogli promettere che non avrebbe mai rivelato a nessuno il disegno dell'edificazione: anzi, ogni giorno il castello sarebbe dovuto crescere in modo grandioso, bizzarro, pittoresco... per incutere mistero, magia e per avere già di per sé, un effetto quasi terapeutico a chiunque fosse venuto per gua- rire dalla malattia.

LA VISIONE: Cesare confida al pittore Giulio di essere stato “illuminato”: gli apparve, in una stanza del castello, la Nuova Scienza, la sua Elettromeopatia, che scacciava e trionfava sulla Vecchia Scienza, l'Allopatia. Tale stanza verrà chiamata dal conte la “Stanza della Visione”


ALLA CORTE DEL CONTE: Spaccato di vita quotidiana a corte, in cui compaiono i vari dipendenti, abitanti e frequentatori del castello: la governante Giulia, la bimba Ninetta figlia di costei, gli interpreti, i dottori, i contabili, la cameriera Agrippina... Cesare amava circondarsi di allegria, feste e eventi mondani, eleggendo addirittura, come suo personale giullare, un certo Serafino, un poveraccio (detto appunto “rana”) analfabeta ma bravissimo nel recitare “zirudele” buffe e argute!


MARTEDI, GIOVEDI, SABATO..E DOMENICA!: ...e certo, si dice, che Cesare, non si facesse mancare divertimenti di ogni genere: addirittura soprannominando tali “intrattenimenti” coi giorni della settimana!


L' ELETTROMEOPATIA: Cesare illustra a grandi linee, il concetto e il contenuto dei suoi prodotti elettromeopatici, e le malattie in grado di curare.


L'INIZIO DEL DELIRIO: dopo tanti anni di successo, clamore e fama per i suoi rimedi elettromeopatici, che venivano spediti e divulgati in tutto il mondo, come per tutte le menti geniali, lentamente la malattia mentale si impadronì di Cesare: un lento delirio di persecuzione lo faceva sprofondare sempre di più nel suo baratro delirante... fino ad arrivare a sospettare di tutto e di tutti, di essere circondato solo da nemici che lo volevano eliminare per impossessarsi delle sue formule e del segreto dell'elettromeopatia. A cominciare dalla nuora Sofia Condescu, e poi Marco Minghetti, e poi suo nipote Luigi, e poi Giulio Donati.. addirittura si convinse di un incidente ferroviario alla Carbona messo in atto per eliminarlo!


IL VELENO NEL CAFFE’: il 24 agosto del 1894, Cesare si convinse del tentativo di avvelenamento da parte della nuora..e cominciò a modificare infinite volte il suo testamento e i nomi dei destinatari del suo segreto...


IL CASO AGRIPPINA: Il 3 aprile 1896, Cesare morì. Continuarono per anni le dispute sulla questione dell’eredità. Soprattutto Agrippina, si fece avanti rivendicando addirittura la paternità del conte di sua figlia Maria e l'8 giugno del 1898, si recò appunto dal notaio Alfonso Calandrelli.


...POI DI ME SI SCORDERANNO: ma, chi fu in realtà Cesare Mattei? ognuno dia l'interpretazione che preferisce! Di sicuro tutto quello che fece, fu fatto rispettando una sorta di Fede, di Scienza e di Amore , come ci raccontano i tre personaggi for- se piu' significativi e presenti nella sua intensa e originalissima vita, dedicata al bene e alla salute dell'umanità.


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